About

Va dove (ti) porta il Treno è un progetto eco-sostenibile, etico-responsabile, artistico e socialmente utile che vuole testimoniare la possibilità per tutti di diventare dei viaggiatori consapevoli, in grado di potersi muovere in Italia senza necessariamente avere a disposizione l'automobile. 
Itinerari e Luoghi, Paesaggi e Viaggi per scoprire un'Italia inattesa, percorsa dai binari, punteggiata di stazioni, di un'Italia minore con la M maiuscola, grande giardino emozionale diffuso.
L’idea è promuovere e valorizzare il treno e il suo uso in un modo di viaggiare sostenibile e responsabile16.800 km di rete ferroviaria sono garanzia di presidio, tutela e rispetto dei territori e delle biodiversità, delle risorse naturali ambientali, green economy. 
 Ad ogni stazione un luogo, un territorio con Arte, Produzioni Tipiche, Enogastronomia, Artigianato.

Treni e Ferrovie sono simboli (dimenticati) del nostro Paese: come dimenticare l'importanza del tessuto ferroviario italiano dopo l'Unità d'Italia, l'avvicinamento di città e popolazioni fino ad allora molto distanti. Seguendo la rete ferroviaria italiana si potrebbe scrivere la Storia d'Italia, ogni linea ha qualcosa da raccontare, ogni stazione è testimonianza architettonica di un'epoca e dello scorrere del tempo e l'identità dei luoghi che le custodisce.
E tra una stazione e un casello, tra uno scompartimento e un altro, scorrono le immagini in cornice di paesaggi inaspettati, di scorci sconosciuti.

Spostarsi esclusivamente in treno col piacere di viaggiare slow, senza l'assillo dei tempi di percorrenza, a bordo di un treno per una giornata o un weekend di vacanza … ricordando sempre che la vera meta è il viaggio stesso. 

Train Man uomo dei treni, racconto la bellezza di treni, l'architettura e l'atmosfera delle stazioni piccole e grandi, attive e dismesse, le ferrovie minori, i luoghi raggiunti; viaggi emozionali di fughe, speranze, spensieratezza, della vacanza, dei saluti tra amanti o di migranti  nostrani, di  andate e ritorni, o sole andate. Luoghi solitari o affollati, odiati dai pendolari, amati dai patiti di alta velocità; ma anche da animi romantici intraprendenti avventurosi, di piccole stazioni semi abbandonate, di tratte minori, sconosciute ai più, come l'Italia che percorrono.
Piccole stazioni di provincia, dove i treni come pachidermi, continuano nei loro ritardi, ed entrano in stazione senza infastidire, in quanto rientrano nella tranquillità di quei luoghi, nemmeno turbati dai rumori ossessivi dei video al plasma sotto le pensiline, come nelle grandi stazioni di città, ma solo, di tanto in tanto, solo la voce impostata, sempre la stessa, sempre uguale in ogni stazione, con i suoi annunci laconici.
Va dove (ti) porta il treno, alla scoperta della Penisolabella, un’Italia minore con la M maiuscola, grande giardino emozionale diffuso. Racconti per immagini sinestetiche fanno rivivere emozioni evocando seduzioni; attraverso le pagine pazientemente scritte, descritte, illustrate, montate in un flusso di appunti, riflessioni, pensieri, considerazioni, fotografie riprese en plein air, rivissute e rivisitate al computer, in bianco e nero e fotoacquarelli digitali. 

Con Va dove (ti) porta il Treno, primo e unico Blog in forma di Diari di Viaggio 2.0 dedicato a racconti visuali sul mondo e i viaggi in treno per l'Italia; itinerari e luoghi, treni, stazioni, a bordo e dal finestrino, tutto narrato con le immagini illustrate con le parole, esperienze di viaggi sulle "ferrovie secondarie" ritenute a torto minori: linee su cui passano lenti, treni locali, regionali, interregionali; quelli coi sedili in similpelle e talvolta ancora in legno, binari appoggiati lungo monti e valli, unendo paesi e borghi alla periferia del viaggiare.
Ma anche l'archeologia ferroviaria, 6.000 km di ferrovie soppresse, fatta di vecchie stazioni e viadotti perfettamente integrati ai paesaggi attraversati. 

Di treno in treno, di stazione in stazione, non sempre si tratta di viaggi da una stazione ad un'altra, ma di tappe lungo una linea ferroviaria, scendendo ad ogni stazione lungo il percorso, per raccontare un luogo partendo dalla sua stazione; il treno con vagoni e stazioni, è esso stesso viaggio e avventura, quindi, sempre, i diari comprenderanno il racconto dei viaggi, le attese in stazione e il racconto in carrozza e dalla carrozza.
Emozioni e pensieri, lungo viaggi in treno per l'Italia minore collegata da tratte ferroviarie minori, dimenticate, abbandonate a se stesse e ad eroici ferrovieri; luoghi, treni vecchi e logori, piccole stazioni spesso deserte e silenziose, atmosfere, produzioni tipiche, paesaggi urbani e rurali, archeologie ferroviarie, identità territoriali materiali e immateriali, genius loci.

Va dove porta il treno: lungo territori, in luoghi sconosciuti, misteriosi, alla scoperta dell'ignoto, del fantastico.
Va dove ti porta il treno: nei pensieri, nel cuore, nello spirito, nel fare incontri inattesi.

Sono Giuseppe Cocco, Fotografo documentarista dal 1977, dal 1998, Visual e Multimedia Storyteller 2.0.
Appassionato di treni dall'infanzia, passata a vederli transitare portato per mano dal mio papà, vicino casa, sul ponte Lanciani a Roma; a giocare con il mio trenino elettrico Lima, ricevuto in regalo per Natale ed implementato con nuove motrici e carrozze, caselli e passaggi a livello, rotaie e scambi.
Convinto assertore della poesia del treno, amo l'odore delle traversine che furono, la vita delle stazioni, più le piccole delle grandi, oggi, dopo aver rottamato l'automobile e aver abbandonato definitivamente l'aereo, mezzi inquinanti e dai tempi non consoni alla mia indole. 
Stile di vita etico-responsabile ed eco-sostenibile: 5 sensi + 2 mente e cuore, filosofo, meditativo, contemplativo, ascetico; lento di costituzione e per scelta, cammino, osservo vedo guardo, riprendo, narro, fotografo e dipingo con lentezza, praticando pause ed ozio meditativo e creativo.
Convinto della necessità di un'arte etica dall'impegno estetico per il sociale, uso Fotografia Arte Bellezza condivise ed accessibili a tutti; icone che inducono a meditare e riflettere, arricchendo mente e spirito, contribuendo al miglioramento “dell’estetica e dell’etica del quotidiano” e della qualità della vita, per realizzare un mondo migliore.

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