Filosofia


Giuseppe Cocco - Borzone de Signorio Sabellinasco a Roma nel 1957, m° Fotografo documentarista geografico dal 1977; Visual Storyteller e Divulgatore Geografico di Viaggi nell'Italia minore con la M maiuscola, Meridionale; che diffondo in modo virale, grazie ad internet, con i miei blog, i profili social, i Podcast.

Viaggio con lentezza ed eco-sostenibilità, pertanto con uso di treni e piedi, raccontati con immagini sinestetiche, le esperienze materiali ed immateriali, pensieri e riflessioni.

Train's Man (uomo del treno), con Va dove (ti) porta il Treno, narro FotoViaggi nell'Italia di treni, stazioni e ferrovieluoghi e borghi raggiunti, territori attraversati, dove la bellezza crea benessere allo spirito; identità territoriali materiali e immateriali, genius loci, che fanno dell'Italia un grande unico giardino emozionale diffuso.

Filosofo architetto sociologo antropologo; ascetico, meditativo, contemplativolento per nascita e per scelta, viaggio vivo  e lavoro con lentezza, praticando l'ozio creativo e le soste estatiche esteticheguardo, osservo, 5 sensi + 3 spirito mente e cuore, contemplo, medito, abbandonando il frastuono delle parole, raccontando con la forza narrativa ed evocativa delle immagini. 
Viaggio lentamente a piedi a passo lento (60 metri al minuto, rilevazione di Google), con uso di pipa e sigari toscani, macchina fotografica al collo, computer online, interpretando e narrando emozioni pensieri e suggestioni dei viaggi. 
Prendo appunti fotografici en plein air, rivissuti, rivisitati e editati come acquarelli al computer.

Pubblico online i miei Taccuini d'Artista Diari di Viaggi in Italia col Treno, diffondendoli sui miei blog giuseppecocco, penisolabella e vadove(ti)portailtreno, e sui social network -: Twitter - Facebook - Google + - Pinterest - Instagram; li geolocalizzo attraverso Google Map.

I miei reportage raccontano e promuovono luoghi, Treni e Ferrovie simboli del nostro Paese: come dimenticare l'importanza del tessuto ferroviario italiano dopo l'Unità d'Italia, l'avvicinamento di città e popolazioni fino ad allora molto distanti. Seguendo la rete ferroviaria italiana si potrebbe scrivere la Storia d'Italia, ogni linea ha qualcosa da raccontare, ogni stazione è testimonianza architettonica di un'epoca e dello scorrere del tempo e l'identità dei luoghi che le custodisce.
E tra una stazione e un casello, tra uno scompartimento e un altro, scorrono le immagini in cornice di paesaggi inaspettati, di scorci sconosciuti.

Spostarsi esclusivamente in treno col piacere di viaggiare slow, senza l'assillo dei tempi di percorrenza, a bordo di un treno per una giornata o un weekend di vacanza … ricordando sempre che la vera meta è il viaggio.

Con i Taccuini di Viaggi in Treno per l’Italia, racconto la bellezza di treni, piccole stazioni e ferrovie minori, luoghi emozionali di fughe, viaggi della speranza o della spensieratezza, della vacanza, dei saluti tra amanti o con militari in partenza per la guerra, di migranti  nostrani, di  andate e ritorni, o sole andate di treni piombati. Oggi luoghi solitari o poco affollati, odiati dai pendolari, amati dai patiti dell’alta velocità e da animi romantici intraprendenti avventurosi. Ma anche di piccole stazioni semi abbandonate, di tratte minori, sconosciute ai più, come l'Italia che percorrono. 
Va dove (ti) porta il treno, alla scoperta della Penisolabella, un’Italia minore con la M maiuscola, grande giardino emozionale diffuso
Ad ogni stazione un luogo, un territorio con Arte, Produzioni Tipiche, Enogastronomia, Artigianato.
Racconti per immagini sinestetiche fanno rivivere emozioni evocando seduzioni; identità materiali e immateriali dei territori fatte di produzioni tipiche artigiane agroalimentari e cucine tipiche; attraverso le pagine pazientemente scritte, descritte, illustrate, montate in un flusso di appunti, riflessioni, pensieri, considerazioni, fotografie riprese en plein air, rivissute e rivisitate al computer. 

NE' RICCO NE' FAMOSO MA SOLO UTILE E FELICE, il mio progetto 2.0 - etico estetico -, va oltre le parole e, attraverso l'uso delle immagini, vuole diventare impegno civile attivo
Il mio tentativo è creare racconti visuali ed icone emozionali che possano entrare a far parte dell'immaginario collettivo, per una consapevolezza del vissuto.

Non appongo solo una firma di prestigio, ma mi coinvolgo col mio stile espressivo, il linguaggio interpretativo, denso di soggettività.

Se l'immagine vale più di mille parole io ci metto anche la voce accompagnandole con podcast.
Lasciando alle immagini, il compito di creare icone emozionali, in grado di coinvolgere, divulgare il bello.

Pertanto, uso l'immagine, mezzo di comunicazione che, con la sua forza evocativa emozionale, la potenza creativa e testimoniale, supportate da un linguaggio esteticamente “accattivante”, possono indurre alla riflessione, e grazie alla capacità di parlare un linguaggio tra i più comprensibili e coinvolgenti al mondo, cambiare le coscienze e creare opinione pubblica. 
Ispirate da sensazioni ed emozioni, la lentezza dello sguardo, hanno la capacità di indurre letture da cui scaturiscono pensieri, considerazioni, rimandi culturali.

L'immagine induce a meditare e riflettere, arricchisce la mente e lo spirito, evitando l’imbarbarimento di singoli e società, l'idolatria del denaro; il suo contributo di bellezza migliora “l’estetica e l’etica del quotidiano” e, quindi, la qualità della vita, per un mondo migliore. 

"Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina.
Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada.
Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani.
Andare lenti é incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo.
E' suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo."
(Da "Il pensiero meridiano" di Franco Cassano)

IL DECALOGO DEL VIAGGIAR LENTO 1, prenditi tutto il tempo che necessita per viaggiare con lentezza 2. scegli stazioni meno affollate e fasce orarie lontane dagli orari di punta 3. goditi ogni imprevisto 4. evita tutti i treni ad alta velocità 5. scendi all'ultima stazione 6. scendi alla stazione meno famosa 7. scendi alla stazione che ti stuzzica di più 8. scendi ad una stazione intermedia 9 scendi dove non conosci nessuno 10. gusta suoni ed odori
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